Che diavolo ci faccio qui ?

lunedì, giugno 30, 2008

Shock economy di Naomi Klein

Alla fine, piano piano, ho finito questo mattone di 540 pagine (609 considerando le note e riferimenti).

Shock economy e' un libro pesante poco scorrevole ma non e' quello il suo compito.

Sfornando migliaia di riferimenti ricostruisce, spiega e racconta in modo preciso cosa sia il "liberismo economico" la "scuola di chicago" e sopratutto cosa sia l'economia dei disastri e la shock economy.

Riassumendo brevemente, si fanno un sacco di soldi sfruttando disgrazie e disastri vari o guerre.

La ricostruzione dell'iraq potrebbe andare avanti anche decenni perche' finche il paese e' in "ricostruzione" lo si puo' spolpare bene bene, una volta si auspicava un periodo di pace per fare affari ora va bene anche un periodo di guerra a tempo indeterminato, anzi pure meglio.

Per chi e' convinto di vivere in una democrazia pacifica e garante dei diritti della gente la lettura di questo libro dovrebbe essere sufficiente ad instillare quanto meno qualche dubbio su come realmente giri il mondo da qualche tempo.
Per chi invece e' gia' deluso dal capitalismo/liberismo nulla di nuovo sotto il cielo.

Leggerlo rimane comunque un atto di presa di coscienza dello stato attuale del mondo.

A volte a parlare di certi temi si finisce per essere tacciati di essere di parte (manco fosse una partita di pallone e ci si debba schierare per forza da una parte), fortunatamente tutte le cose riportate in questo libro sono documentate passo passo e ognuno potra' andare a verificarsele.

venerdì, giugno 20, 2008

Che nome gli do ?!









E' appena arrivato, ha 70 giorni e un nome orribile, quindi glielo devo cambiare ma la fantasia e' gia' andata in ferie.

Quindi se avete qualche suggerimento prometto che lo prendero' in seria considerazione.

lunedì, giugno 16, 2008

Petit film montagnard

I film francesi spesso sono polpettoni noiosi e quelli svizzeri non sono migliori.
A volte pero' escono dei piccoli gioiellini e questa sera mi e' capitato di vederne uno

La Grande peur dans la Montagne
.

Il film e' un adattamento di un libro di uno scrittore svizzero ( Charles-Ferdinand Ramuz ) e da quello che leggo qui e' un adattamento molto libero e alquanto diverso, anzi direi che il libro potrebbe anche essere migliore.

Ambientato in un paesino di montagna della svizzera agli inizi del secolo scorso un gruppo di pastori sale con le mucche in un alpeggio evitato da tutti perche' ritenuto maledetto.

20 anni prima morti e accidenti vari colpirono chi ci salì e da allora nessuno aveva piu' osato metterci piede.

Un bel thriller con un sottofondo musicale/sonoro che mantiene la tensione per tutta la durata della storia.

Non vi dico niente di piu' perche' rovinerebbe la visione se vi dovesse capitare di vederlo da qualche parte (probabilmente su canali francofoni).

Penso che il film trasmetta e renda il meglio di se', se si ha vissuto l'esperienza della salita all'alpeggio con le mucche.

Ricordo ancora le notti buie con il bosco attorno, lontano dalla civilta' con rumori diversi da quelli a cui si e' abituati provenienti dalla stalla e dall'esterno.

Chiusi in casa senza corrente elettrica e come luce torce elettriche o anche lanterne al carburo e candele.
A letto con il buio e in piedi prestissimo, penso che l'avvento della corrente elettrica abbia cambiato un bel po' l'atmosfera delle baite da quando il libro e' stato scritto nel 1936.

Popolo della liberta' ... si si come no...

Ed eccoci qui.
Il concetto di liberta' e' sempre piu' soggettivo come lo e' quello della morale comune e del buon costume.

Mi spiego meglio.
Non sapendo come passare il tempo il neo eletto "popolo della liberta'" si appresta a presentare questo bel disegno di legge :

Norme per la corretta utilizzazione della rete INTERNET a tutela dei minori

Adesso, dovreste gia' sapere come funziona il giochetto, si mette il termine minori e internet assieme nella stessa frase e poi si sbandierano principi magari anche condivisibili per poi far passare concetti e azioni che con i minori nulla o poco hanno a che fare.

Nello specifico diventeranno illegali anche i siti i cui contenuti siano finalizzati, direttamente o indirettamente alla divulgazione o alla pubblicizzazione di materiale pornografico.

2. Chiunque viola i divieti di cui al comma 1 è punito con la reclusione da uno a cinque anni e con la multa da 2.500 euro a 50.000 euro.

1. Il servizio di polizia delle telecomunicazioni nell’ambito dei compiti individuati con il decreto di cui al comma 15 dell’articolo 1 della legge 31 luglio 1997, n. 249, vigila sulla liceità e sulla moralità del contenuto dei siti della rete INTERNET accessibili al pubblico, dandone comunicazione all’autorità giudiziaria.

2. Nell’ambito dei compiti di polizia delle telecomunicazioni, l’organo del Ministero dell’interno preposto alla sicurezza e alla regolarità dei servizi di telecomunicazione svolge, su richiesta dell’autorità giudiziaria, le attività occorrenti per il contrasto dei delitti previsti dall’articolo 1 commessi mediante l’impiego di sistemi informatici o di mezzi di comunicazione telematica ovvero utilizzando reti di telecomunicazione accessibili al pubblico.

3. L’autorità giudiziaria dispone l’oscuramento dei siti della rete INTERNET i cui contenuti sono palesemente illeciti o offensivi del buon costume o tali da attentare all’ordine pubblico.

4. Chiunque, con qualsiasi mezzo, può denunciare eventuali violazioni alle disposizioni della presente legge. A tal fine è istituito un apposito numero verde.

Riassumendo, saranno illegali tutti quei siti che saranno ritenuti IMMORALI e offensivi del buon costume e chiunque potra' telefonare ad un apposito numero verde (mandare un email pareva troppo complicato evidentemente) e segnalarli.

Se passera' questa legge suggerisco di telefonare a sto benedetto numero e denunciare mediaset per il programma lucignolo o veline... pero'... cribbio non si puo' quella e' merda televisiva mica e' su internette.

mercoledì, giugno 11, 2008

mandare a fanculo la commissione europea ?

Continua la corsa al ribasso delle garanzie lavorative nella bella europa.

Forza su facciamo la guerra ai paesi emergenti a chi lavora di piu' a chi lavora per paghe piu' basse.

leggo e riporto :

(AGI) - Roma, 11 giu. - Cambiano le regole europee sul lavoro e diventa possibile lavorare di piu' superando il limite attuale delle 48 ore settimanali. '

C'e' voluta un'intera giornata di negoziati - scrive il Sole 24 Ore - e poi, nel cuore della notte a Lussemburgo i ministri del Welfare Ue sono riusciti a varare il compromesso' che 'delimita le deroghe che possono essere praticate sulla settimana standard di 48 ore, con possibilita' di portarla a 60-65 ore, e le tutele per il lavoratore di un'agenzia interinale rispetto all'occupato permanente'. 'Da noi operai tutelati, l'ultima parola spetta al negoziato' le rassicurazioni del ministro del Welfare Maurizio Sacconi in una intervista a Repubblica. 'La novita' - scrive il Messaggero - scaturisce da un faticoso compromesso tra i ministri raggiunto a Lussemburgo.

In determinati casi si potra' arrivare a 60 ore e a 65 per professioni come quella del medico che prevedono ore di guardia e reperibilita''. (a me un medico che non dorme da 65 ore non ispira una gran fiducia, non so a voi)

'Il testo - scrive il Corriere della Sera - punta a introdurre una maggiore flessibilita' nel mercato del lavoro dei 27 Paesi membri e a garantire meglio i dipendenti temporanei.

La settimana lavorativa standard e' stata fissata a un massimo di 48 ore. Ma e' passata anche la possibilita' di estenderla fino a 60-65 ore in caso di accordo con il dipendente. Cinque Paesi (Spagna, Belgio, Grecia, Ungheria, Cipro) si sono astenuti, negativa la valutazione dei sindacati europei Etuc-Ces'.

http://finanza.repubblica.it/
(complimenti a repubblica che riesce a fare un articolo tagliacucendo pezzi da altri 3/4 giornali)

Ora, considerando che era il 1869 quando la classe lavoratrice alzo' la testa e fece sentire la sua voce magari sarebbe ora che i lavoratori attuali si sveglino un pochetto...

Le prime lotte operaie riuscirono a conquistare oltre cento anni fa la giornata lavorativa di 12 ore, dal lunedì al sabato, secondo la divisione classica di 12 ore per lavorare e 12 ore per riconquistare le energie.

Le lotte operaie per la riduzione dell’orario di lavoro avevano conseguito la conquista delle 10 ore già dall’inizio del 1900, mediamente 3000 ore all’anno, ma l’obiettivo più ambizioso della riduzione a 8 ore era già presente e aveva portato a lotte operaie importanti, come lo sciopero di 25 giorni dei 400 operai dell’Ansaldo di San Pier D’Arena, nel 1869.

( link )

Pero' erano altri tempi, le idee del comunismo/socialismo si stavano diffondendo rapidamente in giro per il mondo.
Il "capitale" cercava di mantenere un minimo di consenso tramite la popolazione sopratutto dopo che nel 1922 ci fu la rivoluzione russa e la fucilazione di un po di aristocratici e "capitalisti" e in germania / italia salirono al potere gruppi populisti che si rifacevano ad ideologie socialiste (in fondo estrema destra e estrema sinistra sono piu' vicine di quanto crediate il nazismo sarebbe nazional socialismo).

Era importante non alienare troppo il consenso popolare e rischiare rivoluzioni su basi piu' ampie.

Si e' mantenuto un certo "status quo" finche' c'e' stata la contrapposizione tra capitalismo(liberismo) Vs. comunismo e anzi si sono conquistate importanti garanzie sociali

-pensioni e eta' pensionabili accettabili

-orari lavorativi che garantissero una vita anche al lavoratore e non solo un suo uso e consumo da parte del datore di lavoro.

-garanzie contro licenziamenti "ingiusti" e contratti di lavoro

-paghe minime garantite

Purtroppo l'ideologia communista (non intendo le idee del polit bureau o di mao e pol pot) non va piu' di moda rimpiazzata da ideali piu' alti (ditemeli voi che non mi vengono in mente) e quindi il "capitale" fa quello che ha sempre voluto fare, ovvero fare soldi.

Il capitale non ha altre ambizioni.

Per il capitale siamo solo "consumatori", non persone.

insomma : nasci consuma crepa.

Non vorrei fare un apologia di Ford ma almeno lui aveva capito che se il lavoratore veniva pagato in modo adeguato aveva i soldi per potersi comprare il prodotto che produceva e si creava un circolo piu' bilanciato ma quelli erano altri tempi (il lupo mangiabambini comunista era li dietro l'angolo).

Ah dimenticavo probabilmente in tv e sui giornali si parlera' piu' degli europei che di questa cosa.