Che diavolo ci faccio qui ?

mercoledì, novembre 12, 2008

Nuova legge editoria e i blog e internet

Gia' lo dissi, se avesse vinto il PDLL (popolo delle loro liberta') avrebbe messo mano alla legislazione in merito di editoria/blog e internet e ovviamente quando ad occuparsi di certe cose sono persone che appena sanno usare un computer si rischia di fare danni.

Che appena sanno usare il computer non lo dico io lo dice lo stesso Mr. B.


Era aprile e Gasparri disse che si sarebbe occupato dei blog, che gli procuravano orticaria.

Ora, finalmente seduti comodamente alle loro poltrone sono pronti a portare avanti le loro leggi.
E mentre Barbareschi, nominato parlamentare, richiede la carta d'identita' per chi va su internet (come se gia' non si fosse rintracciabili...) il governo rimaneggia una vecchia proposta accantonata dal governo prodi (la legge levi) e si appresta a farla passare senza discussione ulteriore.

Qui qualche informazione in piu'.

http://punto-informatico.it/2468674/PI/News/camera-manda-avanti-ddl-anti-blog.aspx

http://punto-informatico.it/2471936/PI/News/legge-italiana-antiweb-mobilita-rete.aspx

Riporto alcuni passi del disegno evidenziati da Punto Informatico :

“Art. 2.
(Definizione di prodotto editoriale).

1. Ai fini della presente legge, per prodotto editoriale si intende qualsiasi prodotto contraddistinto da finalità di informazione, di formazione, di divulgazione o di intrattenimento e destinato alla pubblicazione, quali che siano la forma nella quale esso è realizzato e il mezzo con il quale esso viene diffuso.

Qualsiasi blog rientra in questa definizione.

Art. 8.
(Attività editoriale sulla rete internet).

1. L'iscrizione nel Registro degli operatori di comunicazione dei soggetti che svolgono attività editoriale sulla rete internet rileva anche ai fini dell'applicazione delle norme sulla responsabilità connessa ai reati a mezzo stampa.

3. Sono esclusi dall'obbligo dell'iscrizione nel Registro degli operatori di comunicazione i soggetti che accedono alla rete internet o che operano sulla stessa in forme o con prodotti, quali i siti personali o a uso collettivo, che non costituiscono il frutto di un'organizzazione imprenditoriale del lavoro.

E’ chiaro che la legge è stata fatta e modificata da chi non conosce la Rete oppure da chi la conosce troppo bene e proprio per questo la teme poiché la stragrande maggioranza dei blog contiene banner pubblicitari, ad esempio di Google Ads. Questi blogger sarebbero dunque per l’Agenzia delle Entrate assimilabili ad “attività di impresa”, dovrebbero iscriversi quindi al ROC rischiando di intercorrere in reati di stampa o , se non lo facessero in quelli di stampa clandestina.


Per ora l'unico politico che sembra volersi opporre a questa roba e' Antonio Di Pietro

W il Popolo Delle Loro Liberta'